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VOLEVO UN LUPO NERO
Il riadattamento in chiave esegetica del classico Zecchino d’oro “Volevo un gatto nero”
Una rivisitazione esegetica
Il tormento dell’essere umano, una condizione incondizionata dove presenza e assenza si compenetrano. Una esagitazione del bene che se portato al suo estremo finisce per avere le stesse conseguenze del male. A volte per amarci un po’ bisogna evitare di svuotarci per donare tutto. L’amore sacrificale è una vocazione e non un obbligo o peggio ancora un voler soddisfare aspettative altrui.
In questo monologo da creatura a creatore voglio sottolineare l’anelito e la delusione che segue a promesse mai mantenute oppure, sottilmente, a promesse mantenute e non osservate con attenzione. E se fosse proprio il lupo bianco ciò di cui avevamo bisogno? Dove lupo bianco è emblema di ciò che NON avevamo desiderio alcuno.